Attività di screening collettivo per la prevenzione dei D.S.A. e dell’insuccesso scolastico
Da poco più di dieci anni l’insuccesso scolastico è stato riconosciuto come parte integrante delle problematiche giovanili, tenuto conto che l’abbandono scolastico (lasciare gli studi ancor prima di aver realizzato l’obbligo scolastico) vede l’Italia tra le nazioni europee più bisognose di provvedimenti per la soluzione di questo problema.
Va tenuto però tenuto presente che:
- Nel 2010 è stata promulgata la Legge 170 per alunni con disturbi specifici di apprendimento (dislessia , disortografia, discalculia, disgrafia)
- Nel dicembre 2012 un’importante Direttiva Ministeriale ha riconosciuto provvedimenti per alunni con bisogni educativi special (b.e.s.)
La proposta di questa attività, che si situa nel solco della tradizione preventiva, tipica della pedagogia salesiana , si realizza abitualmente fornendo alle scuola che la chiedono (e quindi ai genitori ed ai loro figli):
- una valutazione (effettuata attraverso la somministrazione collettiva di test standardizzati) dei livelli di apprendimento raggiunti da ciascun bambino/ragazzo al momento dell’applicazione
- una valutazione delle capacità cognitive con l’uso di test culture free (dalla scuola primaria)
- la possibilità di riconoscere, per ogni allievo, il livello di armonia tra le capacità cognitive e le prestazioni di tipo scolastico
A dipendenza della richiesta, questo lavoro, che permette di raccogliere dati oggettivi, può essere effettuato:
- poco prima dell’ingresso alla scuola primaria
- durante la scuola primaria
- al termine del ciclo di istruzione (quinta primaria; III secondaria di I grado)
e permette di raccogliere risultati “oggettivi”.
Questa valutazione può costituire la base:
- per trasmettere dati ai docenti di sicuro interesse psicologico e pedagogico
- per realizzare un programma didattico che consideri anche delle personalizzazioni
- per favorire la prevenzione di forme di disagio scolastico (difficoltà o disturbi di apprendimento) o disadattamento
Per questa seconda finalità si utilizzano strumenti psicodiagnostici in grado di determinare il livello di adattamento obiettivamente raggiunto e l’inserimento di ciascun ragazzo nel proprio gruppo classe (ad es. attraverso l’utilizzo di un test sociometrico, quando possibile).
Più precisamente le proposte che il COSPES Lombardia s.r.l (sede di Milano) ha finora realizzato e continua a realizzare in alcune scuole sono le seguenti.
Al termine della scuola per l’infanzia
La diversa provenienza dei bambini che affronteranno la futura scuola primaria, così come le valutazioni effettuate dalle precedenti insegnanti, non permettono sempre al gruppo dei docenti che se ne occuperanno un’informazione realistica dello stato di competenze cognitive effettivamente raggiunta dalla popolazione che entrerà nella scuola. Attraverso la somministrazione collettiva e/o in piccoli gruppi di una batteria di test standardizzati di maturità prescolastica, vengono fornite informazioni oggettive e confrontabili tra loro, utili per:
- la formazione di classi impostate ad equa eterogeneità
- la conoscenza dei c.d. prerequisiti scolastici raggiunti da ogni allievo, necessari per una migliore organizzazione del futuro percorso di insegnamento
- il riconoscimento di eventuali immaturità di natura cognitiva e/o neuropsicologica che potrebbero originare insuccesso scolastico o disturbo di apprendimento, e la conseguente necessità di predisporre adeguate strategie per ridurre tali problemi
- l’eventuale impostazione di una didattica personalizzata
Questo lavoro viene di solito proposto agli inizi del mese di giugno, o a settembre, poco prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Durante la scuola primaria e secondaria di primo grado
Valutazione del profitto scolastico
L’apprendimento a scuola, nel corso della scuola primaria e all’inizio della preadolescenza, è uno dei risultati attesi che maggiormente documenta lo sviluppo e la vitalità della mente. Diventa perciò opportuno rilevare l’efficacia del profitto durante la scuola primaria per
- prevenire l’insuccesso scolastico e/o difficoltà o disturbi di apprendimento (eventualmente non diagnosticati), offrendo agli insegnanti una valutazione oggettiva, effettuata attraverso la somministrazione di test standardizzati utili per riconoscere i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun ragazzo, le loro potenzialità cognitive e quindi il rapporto tra capacità e reali prestazioni
- approfondire le ragioni temporanee o strutturali di un insuccesso a scuola, individuandone le cause
- attivare o continuare i provvedimenti riconosciuti dalla Legge 170/2010 e dal DM del 27 dicembre 2012 per studenti b.e.s.
Il lavoro può essere effettuato
- durante la scuola primaria
- al termine del quinto anno
- agli inizi della scuola secondaria di primo grado
Nel terzo caso, questi dati potranno essere utili per le scuole che, accogliendo ragazzi provenienti da diverse realtà scolastiche, si trovino nella necessità di avere conoscenze iniziali omogenee per
- la formazione di classi
- la conoscenza del reale profitto degli allievi “in entrata”
- un confronto tra le capacità di base degli allievi e la loro disponibilità ad utilizzarle per l’apprendimento
Prevenzione del disadattamento
L’ulteriore risultato atteso come segnale di benessere psicologico è quello dell’adattamento, cioè di quella condizione per la quale una bambino o un ragazzo stabiliscono un equilibrio, o una tolleranza dei conflitti con il proprio ambiente naturale o sociale. Grazie a questo lavoro, che si realizza con strumenti diagnostici collettivi, è possibile fornire dati necessari a prevenire forme di disagio o disadattamento. A questo fine si utilizzano strumenti in grado di informare circa
- il livello di adattamento nei confronti della realtà circostante
- lo stato di definizione, affermazione e tenuta del Sé
- l’inserimento di ciascun ragazzo nel proprio gruppo classe (attraverso l’utilizzo di un test sociometrico)
All’inizio della scuola secondaria di secondo grado
Tenendo conto che le classi che si formano all’inizio della scuola secondaria di secondo grado raccolgono allievi che provengono da diverse realtà scolastiche, anche in questo caso può essere opportuno raccogliere informazioni “oggettive” rispetto la popolazione scolastica con cui si inizia un percorso, che spesso è quinquennale. Vengono perciò proposti test somministrati collettivamente, i quali permettono di mettere in luce
- i potenziali cognitivi, anche relativamente alle attitudini (verbali/umanistiche; matematiche/scientifiche; tecniche/pratiche)
- gli apprendimenti realizzati nell’area linguistica e matematica, secondo l’attuale programmazione ministeriale per la scuola secondaria di primo grado
- i risultati raggiunti da studenti con DSA o identificati come b.e.s.
La raccolta di queste informazioni può permettere:
- la possibilità di approfondire, con un’osservazione individuale, risultati considerati “problematici”
- la formazione di classi la conoscenza del profitto di allievi in entrata, in funzione di una programmazione più precisa
- la possibilità di definire eventuali ri-orientamenti
- il riconoscimento di possibili difficoltà o disturbi dell’apprendimento